Professione e status sociale
Un aspetto fondamentale nello studio psicogenealogico e nella ricerca transgenerazionale è lo status sociale della famiglia. In psicogenealogia, si analizza come le dinamiche familiari e le esperienze degli antenati influenzino la vita e le scelte dei discendenti, creando modelli di comportamento ripetuti nel tempo.
Lo status sociale è determinato da vari fattori, tra cui:
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Patrimonio e tenore di vita
È essenziale comprendere l’origine della ricchezza familiare: è stata ottenuta con mezzi leciti o illeciti? Secondo l’approccio della psicogenealogia, il denaro mal acquisito può destabilizzare l’equilibrio familiare, portando i discendenti a sentirsi in dovere di “riparare” eventuali colpe degli antenati. Anne Ancelin Schützenberger, pioniera di questo campo, sottolinea come le questioni non risolte riguardo al denaro possano generare “debiti” emotivi nelle generazioni future.Anche le perdite patrimoniali dovute a guerre, rivoluzioni, calamità naturali o investimenti errati lasciano un segno profondo, manifestandosi nelle generazioni successive come difficoltà economiche o ostacoli nel migliorare il proprio status. Questo può influenzare la capacità dei discendenti di salire nella scala sociale, guadagnare retribuzioni adeguate o adottare uno stile di vita allineato con le aspettative sociali.Lo status sociale, tuttavia, non dipende solo dal reddito o dalla professione. Si esprime in uno stile di vita specifico e nelle relazioni sociali, influenzato da un patrimonio di conoscenze e da un codice di leggi non scritte che regola i comportamenti all’interno della famiglia. -
Titolo di studio e professione
Un altro elemento chiave nella ricerca transgenerazionale è l’importanza dei titoli di studio e delle onorificenze. I successi accademici o sportivi, così come i traguardi raggiunti nell’arte, nella cultura o nel lavoro, possono influenzare profondamente le generazioni future. Un antenato importante può diventare un “mito familiare”, le cui aspettative e successi pesano sulle generazioni successive.
La professione svolta da un membro della famiglia, confrontata con quelle degli antenati, può rivelare situazioni di continuità o discontinuità, di evoluzione o di regressione.
Nevrosi di classe
Questo fenomeno, la nevrosi di classe, sono strettamente correlati allo status sociale della famiglia, si manifesta quando i discendenti percepiscono una sorta di impossibilità a superare le condizioni economiche, sociali e professionali della famiglia d’origine. Questo si traduce spesso in una “mancata autorizzazione” inconscia a fare meglio dei propri genitori o a raggiungere un livello sociale più elevato.
Quando una persona riesce ad ascoltare la propria vocazione, si allinea con le forze della vita e dell’amore, che la portano naturalmente verso il benessere. Tuttavia, quando i diritti individuali vengono negati all’interno del sistema familiare, il soggetto può sentirsi obbligato a conformarsi alle aspettative della famiglia, rinunciando alle proprie ambizioni personali.
Secondo l’approccio psicogenealogico, gli ostacoli alla realizzazione individuale derivano dai divieti imposti dal codice familiare o dalla necessità di riparare le colpe e le ingiustizie degli antenati. Questo tipo di dinamica può essere osservata anche in relazioni tra fratelli, dove la disuguaglianza di trattamento da parte dei genitori genera tensioni e competizione tra i discendenti.
Disuguaglianze sociali ed eredità
Storicamente, la trasmissione della ricchezza solo ai maschi o al primogenito ha generato profonde disuguaglianze all’interno delle famiglie. Questo ha spesso privato le donne e i figli cadetti non solo di risorse economiche, ma anche di eredità affettive, cioè di trasmissione di amore e sostegno emotivo. Il legame tra denaro ed affettività, infatti, è forte: negare un’eredità significa, in molti casi, negare anche il proprio sostegno e amore.
Questo squilibrio può portare a ripetizioni transgenerazionali di disagi, vendette e faide familiari, che si manifestano nelle relazioni dei discendenti. In questo contesto, la povertà del discendente può essere considerata una programmazione familiare che riflette l’ingiustizia vissuta dai genitori o dagli antenati.
Programmazioni familiari e povertà
La condizione di povertà di un discendente può essere il risultato di una programmazione inconscia a livello familiare, derivante da disuguaglianze nelle generazioni precedenti. Questo può alimentare dinamiche competitive tra fratelli e portare al fallimento di alcuni discendenti.
La scelta del lavoro
Il lavoro vocazionale rappresenta un percorso in cui l’energia individuale si connette con quella universale. Tuttavia, la vocazione personale può essere soffocata da matrici genealogiche. In molti casi, le scelte lavorative dei discendenti possono essere influenzate dalla necessità di “riparare” le ferite degli antenati, rendendo le scelte professionali meno casuali e più guidate da una programmazione familiare.
Nell’analisi del genosociogramma, è possibile individuare la presenza di queste situazioni di modelli di trasmissione professionale.
La presenza di una nevrosi di classe può limitare la realizzazione professionale dei discendenti. Questa difficoltà inconscia si manifesta come un ordine paradossale che spinge il soggetto a voler avere successo ma, allo stesso tempo, lo induce a fallire per non tradire il proprio contesto familiare.
In molti casi, si osserva una doppia ingiunzione: un ordine implicito da parte della famiglia che impone al figlio di riuscire, ma nello stesso tempo di fallire, creando un contrasto interno che ostacola la piena realizzazione del proprio potenziale.