Il doppio legame: comunicazione che intrappola
Il termine doppio legame è stato coniato negli anni ’50 da un gruppo di studiosi guidato da Gregory Bateson, in collaborazione con Don D. Jackson, Jay Haley e John Weakland. Il contesto di riferimento era quello delle ricerche sulle interazioni familiari e sui modelli relazionali disfunzionali che potevano manifestarsi, in modo particolare, nei rapporti asimmetrici come quello tra genitore e figlio.
Indice dei Contenuti:
ToggleMa cosa si intende esattamente per doppio legame? È una dinamica relazionale in cui una persona riceve due messaggi tra loro contraddittori, senza avere la possibilità di scegliere come rispondere senza disattendere almeno uno dei due. Queste situazioni creano una sorta di circolo vizioso comunicativo che può generare malessere, tensione e confusione, soprattutto quando il legame con l’interlocutore è importante o necessario alla propria sicurezza emotiva o affettiva.
Il paradosso nella quotidianità
Uno degli esempi più conosciuti per descrivere il doppio legame è l’ingiunzione: “Sii spontaneo!”
In questa frase è contenuta un’aspettativa che si contraddice da sola: per rispondere alla richiesta, si è costretti a comportarsi in modo non spontaneo. La spontaneità, per definizione, non può essere forzata. Qualsiasi risposta, quindi, finirà per disattendere almeno una parte del messaggio ricevuto.
Situazioni simili si verificano frequentemente in contesti familiari. Si pensi, ad esempio, a un genitore che dice: “Ti voglio bene”, ma lo fa con tono freddo o con un’espressione distante. Il bambino, che riceve segnali contrastanti tra linguaggio verbale e non verbale, può trovarsi in difficoltà nell’interpretare correttamente ciò che sta vivendo. Col tempo, queste incoerenze possono lasciare un’impronta duratura sulla percezione delle relazioni e delle emozioni.
Le condizioni del doppio legame
Secondo Bateson e i suoi collaboratori, perché si possa parlare realmente di doppio legame – o ingiunzione paradossale – devono essere presenti alcune condizioni specifiche:
- Due o più messaggi incompatibili ricevuti contemporaneamente.
- Un legame emotivo significativo tra chi invia e chi riceve il messaggio.
- Impossibilità di commentare o uscire dalla situazione senza conseguenze (esplicite o implicite).
Il destinatario, quindi, è vincolato da una relazione che non può interrompere o contestare apertamente. Non può ignorare il messaggio, ma non può nemmeno rispondere senza “sbagliare”. Questo meccanismo può generare una percezione di impasse e una tensione che può estendersi nel tempo.
Comunicazione su livelli diversi
Una delle intuizioni più importanti di Bateson riguarda i livelli della comunicazione. I messaggi, infatti, non si trasmettono solo con le parole, ma anche attraverso il tono della voce, lo sguardo, la postura, il contesto. Spesso il doppio legame si crea proprio perché ciò che viene detto verbalmente contrasta con ciò che viene trasmesso non verbalmente.
Questo tipo di incongruenza può avere effetti significativi sullo sviluppo della comunicazione interna dell’individuo, che si abitua a non fidarsi delle proprie percezioni, a dubitare delle emozioni e a sviluppare una forma di “ipersorveglianza” su ciò che gli altri dicono e fanno. Nei legami affettivi, tutto questo può tradursi in una costante insicurezza o in una difficoltà nel leggere i segnali dell’altro in modo chiaro.
Implicazioni relazionali e sistemiche
Quando una persona è esposta ripetutamente a situazioni di doppio legame, può arrivare a interiorizzare questi modelli comunicativi. In modo inconsapevole, potrebbe replicarli in altri ambiti della vita: nel rapporto con il partner, sul lavoro, nella relazione con i figli. Il messaggio contraddittorio diventa, in un certo senso, una forma abituale di relazione.
Queste dinamiche possono anche attraversare più generazioni. Ad esempio, una madre cresciuta in un ambiente dove l’affetto era espresso in modo ambiguo potrebbe, senza volerlo, trasmettere ai propri figli lo stesso stile comunicativo, creando così una sorta di eco transgenerazionale di ambiguità emotiva.
Sciogliere l’ambiguità: verso una comunicazione più chiara
Diventare consapevoli dell’esistenza del doppio legame è il primo passo per creare relazioni più chiare e armoniose. Spesso non è semplice accorgersi di queste dinamiche finché non se ne osservano gli effetti: senso di frustrazione, difficoltà nel prendere decisioni, fatica nel comprendere il comportamento altrui.
Riconoscere questi segnali può stimolare un processo di osservazione più lucida, aprendo la strada a una comunicazione in cui parole, gesti e intenzioni siano più allineati. Interrogarsi sui messaggi che si inviano e si ricevono, e sul modo in cui vengono vissuti, permette di uscire da circoli comunicativi ripetitivi e di costruire modalità relazionali più funzionali.
Domande frequenti (FAQ)
- Ingiunzione Il concetto di ingiunzione si riferisce a un ordine o...
