Murray Bowen

Un approccio sistemico alla comprensione dei legami intergenerazionali

Un pioniere nella lettura dei sistemi familiari

Murray Bowen, medico e docente di psichiatria presso la Georgetown University, è stato una figura di riferimento nello sviluppo di un nuovo modo di osservare la famiglia: non più un insieme di individui separati, ma un’unità emotiva interdipendente, all’interno della quale si generano modelli relazionali e influenze reciproche che si trasmettono nel tempo.

Il suo contributo si inserisce nel panorama della terapia familiare sistemica, proponendo un impianto teorico che ha avuto un impatto duraturo sia nel campo della clinica sia nelle riflessioni più ampie sulla struttura dei legami familiari. La teoria dei sistemi familiari, elaborata da Bowen, mette al centro l’interazione tra i membri della famiglia, superando le spiegazioni basate solo sull’individuo e integrando una visione relazionale e storica delle dinamiche affettive.

Genogramma: una mappa per osservare la famiglia

Uno degli strumenti più conosciuti e utilizzati del modello di Bowen è il genogramma, un diagramma che rappresenta graficamente la struttura familiare attraverso le generazioni. Questo strumento consente non solo di visualizzare le connessioni di parentela, ma anche di riconoscere eventi importanti, relazioni particolari e schemi ricorrenti che si ripetono nel tempo.

Attraverso il genogramma è possibile cogliere lealtà familiari implicite, somiglianze comportamentali, scelte professionali reiterate, dinamiche ripetitive o ruoli assegnati in modo implicito. Utilizzato in ambito educativo, clinico e genealogico, favorisce una visione d’insieme che stimola la riflessione sul proprio posto nel sistema familiare.

Differenziazione del sé: identità e appartenenza

Un concetto chiave introdotto da Bowen è quello di differenziazione del sé, ovvero la capacità di mantenere una propria identità personale pur rimanendo coinvolti affettivamente nelle relazioni familiari. Questa qualità consente di stare nella relazione senza esserne sopraffatti, evitando di fondersi con le emozioni altrui o di reagire in modo eccessivo alle tensioni familiari.

La differenziazione non implica il distacco, ma una stabilità interiore che permette di navigare nelle dinamiche affettive in modo consapevole. Secondo Bowen, le persone con un alto grado di differenziazione sono in grado di gestire meglio le pressioni interne al sistema familiare e di prendere decisioni più libere e coerenti con i propri valori.

La triangolazione e il bisogno di stabilità nel sistema

Un’altra dinamica osservata da Bowen è la triangolazione, ovvero la tendenza a coinvolgere un terzo membro in una relazione a due quando emerge una tensione. Questa dinamica è molto comune e può servire temporaneamente a scaricare la tensione tra i due membri originari. Tuttavia, quando diventa una modalità abituale, può portare a strutture relazionali rigide o squilibri affettivi.

Il concetto di triangolazione aiuta a comprendere alcune forme di alleanza, esclusione o spostamento del disagio che si creano nei sistemi familiari, specialmente nei momenti di cambiamento o difficoltà.

Risonanze con il pensiero di Boszormenyi-Nagy

Un’influenza significativa sul modello teorico di Bowen è arrivata dal lavoro di Ivan Boszormenyi-Nagy, che ha introdotto la nozione di lealtà familiare invisibile. Secondo questa visione, ogni individuo si muove all’interno di un sistema affettivo in cui sono presenti attese, obblighi e memorie interiori che spesso non vengono esplicitati.

Il concetto di equità relazionale, già presente in forma implicita nelle osservazioni di Bowen, trova un riscontro nelle riflessioni sui “crediti e debiti emotivi” che Boszormenyi-Nagy ha descritto nel suo Libro della contabilità familiare. Entrambi i modelli offrono una cornice preziosa per leggere le influenze transgenerazionali che condizionano le scelte individuali.

Attualità del pensiero di Bowen

La teoria dei sistemi familiari di Bowen continua ad avere una vasta applicazione anche al di fuori del contesto clinico. Viene utilizzata in ambito educativo, sociale, e in percorsi di ricerca personale legati alla genealogia e alle costellazioni familiari. I suoi strumenti offrono una prospettiva ampia e strutturata, utile per comprendere le dinamiche affettive e i processi di identificazione che attraversano le generazioni.

Il valore di questo approccio risiede nella capacità di integrare la complessità delle relazioni familiari senza giudizio, favorendo una lettura dei vissuti che parte dalla storia e dalle relazioni, più che dalla patologia o dall’individuo isolato.


Domande Frequenti (FAQ)

Chi era Murray Bowen?
Un medico e docente americano, pioniere della teoria dei sistemi familiari, che ha rivoluzionato l’osservazione delle relazioni familiari.
Cos’è il genogramma secondo Bowen?
È una rappresentazione grafica dell’albero familiare, usata per osservare relazioni, ricorrenze e dinamiche affettive tra le generazioni.
Cosa significa differenziazione del sé?
È la capacità di mantenere un’identità stabile pur restando connessi emotivamente agli altri, evitando reazioni impulsive o fusionali.
Cosa si intende per triangolazione familiare?
È una dinamica in cui due persone coinvolgono un terzo per ridurre la tensione tra loro, creando spesso equilibri instabili nel sistema.
Qual è il legame tra Bowen e Boszormenyi-Nagy?
Entrambi hanno evidenziato il ruolo delle dinamiche relazionali implicite nella famiglia, sebbene con approcci e terminologie differenti.

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