Teoria dell’Indeterminazione

«Nell’ambito della realtà le cui condizioni sono formulate dalla teoria quantistica, le leggi naturali non conducono
quindi a una completa determinazione di ciò che accade nello spazio e nel tempo;
l’accadere (all’interno delle frequenze determinate per mezzo delle connessioni) è piuttosto rimesso al gioco del caso.» 
(Werner Karl Heisenberg)

In parole più semplici, il principio di Indeterminazione significa che l’Osservatore, cioè chi osserva, non può mai essere considerato un semplice spettatore, ma il suo intervento, il suo osservare, produce degli effetti non calcolabili e dunque un’indeterminazione che non si può eliminare.

La teoria dell’indeterminazione, proposta da Werner Heisenberg nel 1927, afferma che è impossibile determinare simultaneamente e con precisione la posizione e la velocità di una particella. Questo principio è fondamentale nella meccanica quantistica e sottolinea come a livello microscopico, la natura si comporti in modo diverso rispetto al nostro mondo macroscopico. La teoria dell’indeterminazione rappresenta una delle svolte più significative nella fisica del XX secolo, influenzando vari campi di ricerca e aprendo nuove prospettive nel comprendere la struttura fondamentale dell’universo.

Il concetto di indeterminazione ha ispirato altre teorie e ipotesi, tra cui quelle proposte da Rupert Sheldrake. Sheldrake è noto per la sua teoria dei campi morfici o campi morfogenetici, che suggerisce che esiste un’influenza invisibile che guida lo sviluppo e il comportamento degli organismi. Secondo Sheldrake, questi campi contengono informazioni e modelli che influenzano le forme e le strutture nel regno naturale. La teoria dei campi morfogenetici ipotizza che ogni specie abbia il proprio campo, che agisce come una sorta di memoria collettiva, influenzando la crescita e l’evoluzione delle forme viventi.

I campi morfici non sono limitati alla biologia, ma si estendono a vari aspetti del comportamento umano e sociale. Sheldrake suggerisce che questi campi possano spiegare fenomeni come l’apprendimento collettivo e la telepatia. Nonostante la mancanza di prove empiriche definitive, le idee di Sheldrake hanno suscitato grande interesse e dibattito nella comunità scientifica e oltre.

La teoria dell’indeterminazione e i campi morfici condividono l’idea che esistono forze e influenze al di fuori della nostra attuale comprensione scientifica. Entrambi i concetti sfidano il determinismo classico, suggerendo che la realtà è molto più complessa e interconnessa di quanto si possa vedere a prima vista.

La fisica quantistica, con il suo principio di indeterminazione, e la teoria dei campi morfogenetici, con la sua enfasi sulle influenze invisibili, ci invitano a considerare nuovi modi di pensare all’universo e alle sue leggi.

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