La Teoria Polivagale di Stephen Porges

Esplorando le Reazioni Psicofisiologiche e i Meccanismi di Regolazione nell’Esperienza Umana

Il contributo di notevole importanza per comprenderla prospettiva “psicotraumatologica” della realtà clinica proviene negli ultimi tempi dal teoria polivagale, un neurofisiologo statunitense che ha formulato le basi neurofisiologiche di alcune delle reazioni che seguono i traumi.

Il Modello di Porges

Il modello elaborato da Porges offre una nuova prospettiva nell’analisi dei disagi psicologici, partendo da alcuni principi che possono essere sintetizzati come segue:

  1. Neurocezione e Valutazione dello Stimolo
    Ogni volta che reagiamo a uno stimolo, scateniamo una risposta neurofisiologica di varia intensità, la quale dipende dalla nostra valutazione dello stimolo stesso (se lo percepiamo come più o meno preoccupante, più o meno pericoloso). Questo processo avviene in modo automatico, al di sotto del livello della nostra consapevolezza, oppure, per essere più specifici, così rapidamente da sfuggire alla nostra percezione cosciente.
  2. La Neurocezione
    Questa valutazione dello stimolo è chiamata “neurocezione” ed è probabile che la soglia per l’attivazione dell’allarme possa variare a seconda di fattori soggettivi, come la nostra storia personale di attaccamento (come studiato da Giovanni Liotti) e i tratti del nostro temperamento.
  3. Risposta Neurofisiologica
    La risposta neurofisiologica del corpo rappresenta quanto intensamente lo stimolo ci influenzi, ossia quanto ci spaventi o, al contrario, ci dia un senso di tranquillità e stabilità.
    Esistono segnali di pericolo che il cervello riconosce istintivamente e pre-cognitivamente, i quali dipendono da elementi non verbali, come la prosodia nella voce di chi parla, l’osservazione della parte superiore del viso delle persone o degli animali, la postura e la frequenza dei suoni percepiti. Ad esempio, tendiamo a interpretare frequenze basse come segnali di pericolo.

 

I Canali della Risposta

In seguito al processo di neurocezione, ci sono tre possibili tipi di risposta, ciascuna attivata tramite canali nervosi differenti.

  1. Il Nervo Vago Ventrale
    Il nervo vago ventrale, che innerva principalmente gli organi sopra il diaframma (questo sistema è evolutivamente più recente).
  2. Il Sistema Nervoso Simpatico
  3. Il Nervo Vago Dorsale
    Il nervo vago dorsale, che innerva gli organi sotto il diaframma (questo sistema è evolutivamente più antico).

Risposte Differenziate

Per comprendere i diversi tipi di risposta, Porges utilizza l’analogia del semaforo, in cui ogni colore corrisponde a un diverso stato di attivazione neurofisiologica e a un comportamento finale differente:

  • Risposta Verde: Quando lo stimolo viene percepito come innocuo o leggermente stimolante, il nervo vago ventrale viene coinvolto, influenzando i muscoli facciali, soprattutto nella regione superiore del volto, che è particolarmente espressiva.
    Questo processo ha lo scopo di regolare la risposta del sistema nervoso simpatico, limitandone l’attivazione. Questo stato è identificato come il “Sistema di Coinvolgimento Sociale” (SES) ed è rappresentativo di una reazione sociale del sistema nervoso autonomo. Durante questa fase, cerchiamo il contatto visivo e fisico con gli altri, cercando una sensazione di tranquillità in loro presenza.
  • Risposta Gialla: Quando percepiamo lo stimolo come estremamente minaccioso attraverso la neurocezione, il sistema nervoso simpatico viene attivato, portandoci a cercare di sfuggire o, se la fuga non è possibile, a combattere lo stimolo.
    Questa reazione è chiamata “risposta di combattimento/fuga” ed è una risposta primitiva. Si attiva quando il Sistema di Coinvolgimento Sociale non è in grado di mitigare la situazione ed è una reazione asociale.
  • Risposta Rossa: Quando lo stimolo è irresistibile e rappresenta una minaccia immediata per la vita, il Sistema Nervoso Autonomo attiva il nervo vago dorsale, innescando una risposta conosciuta come “risposta dorsale-vagale”.
    Questa reazione comporta il collasso dei sistemi di risposta, sia in termini di attivazione (combattimento/fuga) che in termini di comportamento pro-sociale, portando a uno stato di “finta morte” in cui la persona può svenire o mostrare segni di dissociazione mentale. Durante questa risposta, gli organi situati sotto il diaframma vengono paralizzati. Questa reazione ha svolto un ruolo evolutivo di difesa contro predatori e minacce estreme.

Queste tre diverse risposte, modulate attraverso circuiti nervosi distinti, possono essere attivate in varie situazioni di percezione di pericolo, che è, per definizione, una situazione percepita come pericolosa, con differenti gradi di intensità, sia singolarmente che in maniera ripetuta o cumulativa. È fondamentale tenere presente che queste reazioni psicofisiologiche si verificano in modo pre-cognitivo, avvenendo prima e al di sotto del livello di coscienza. La risposta è influenzata dalla percezione “neurocettiva” del soggetto riguardo allo stimolo mentre questo si verifica.

La Percezione dello Stimolo

La percezione dello stimolo è intrinsecamente legata alla storia di vita della persona  ed è influenzata dalle memorie relazionali conservate nell’individuo. Questa percezione è sempre soggettiva e correlata a ciò che la persona ha esperito in passato.

Osservazione della Risposta Neurofisiologica

L‘osservazione della risposta neurofisiologica di una persona può offrire indicazioni sul suo predominante stile di modulazione della risposta agli stimoli, se predomina l’utilizzo del Sistema di Coinvolgimento Sociale, se prevale una risposta di attacco/fuga o se emergono episodi persistenti di “collasso” scaturiti da una risposta più antica (dorsovagale).

Sindrome Polivagale

È interessante notare che la sindrome polivagale, come concepita da Porges, può tradursi in uno stile ricorrente di risposta agli stimoli per l’individuo.

La capacità di rispondere attraverso tutte e tre le modalità (SES, attacco/fuga e, quando necessario, risposta dorsovagale) in modo appropriato e proporzionato al contesto rappresenta un sano adattamento alle sfide quotidiane e indica un equilibrio adeguato nelle risposte.

Uno stile di modulazione fortemente orientato verso una sola modalità sarebbe considerato inappropriato.

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